I Hate Suzie

I hate Suzie è il nuovo dramedy Sky Original d’oltremanica che ha debuttato in Italia sabato 3 luglio con i primi due episodi su un totale di 8 su Sky Atlantic. Durano mezz’ora l’uno. Qualche info aggiuntiva: è ideata da Lucy Prebble e Billie Piper. La prima è una delle sceneggiatrici di Succession, una delle serie TV meglio curate degli ultimi anni, che racconta sgambetti e coalizzazioni all’interno della famiglia di un magnate della comunicazione. Parlerei per ore di questa serie e questo dovrebbe darvi qualche indizio su quanto potessi essere interessata a vedere altri prodotti scritti da una delle autrici. La seconda è Billie Piper, anche protagonista della serie. È diventata famosa come cantante nella sua adolescenza – sfido chiunque a ricordarsi di lei tra le tante Britney Spears, Christina Aguilera, Mandy Moore (che ora adorate tutti per This is Us) – poi è stata protagonista della serie Diario di una squillo per bene e ha avuto un ruolo importante in Doctor Who. L’attore che interpreta il marito lo avete già visto in Lovesick e/o in The Crown.

CHI È SUZIE?

Dopo questa introduzione doverosa, passiamo alla serie. Chi è Suzie? Suzie è una star delle serie tv, con un passato come cantante e attrice di soap opera, diventata famosa quando era ancora teenager (notate analogie?) e che ora ha una famiglia perfetta: una casa grande in provincia, lontano da tutto il casino della città, con un marito che la ama molto e un figlio sordomuto, conosce per nome i vicini ed è in confidenza col postino. Con queste premesse, Mulino Bianco dovrebbe solo prendere spunto.

La prima inquadratura in cui vediamo Suzie da adulta ci dà qualche indicazione sul tipo di persona che è diventata: sigaretta in una mano, nell’altra il cellulare, appoggiato all’orecchio con telefonata in corso e, come prima battuta pronunciata, un “F*ck” incredulo per aver appena appreso la notizia che le potrebbe far svoltare la carriera, cioè la proposta per un ruolo da principessa Disney. Questa euforia dura meno del tempo di un brindisi perché presto si imbatte in un articolo di gossip che rivela l’hackeraggio del suo smartphone e il furto di foto sessuali compromettenti. Viviamo con lei lo shock della situazione, e i primi piani con sfondo sfumato ci fanno sentire il disagio claustrofobico di chi vorrebbe scappare ma è intrappolato in una scatoletta. Questa valanga emozionale è resa ancora più tragicomica dalla presenza di tutta la troupe di una rivista che deve fare un servizio fotografico su di lei in versione Crudelia DeMon: cosa che stride con il ruolo da principessa Disney e ci suggerisce che in realtà Suzie è più un’anti-eroina che una beniamina.

TEMA

La serie tratta in modo ironico un tema pesante come quello dell’invasione della privacy che causa umiliazione pubblica da parte di ignoti. Conosciamo alcune star di cui sono stati diffusi video e immagini privati, spogliandole (letteralmente) di quel briciolo di intimità che erano riuscite a preservare. Per Suzie è inevitabile il crollo psicologico, che la porta a fare una camminata della vergogna durante la quale pronuncia un monologo, stile Monty Brogan aka Edward Norton ne La 25a ora o anche Maga Magò de La spada nella roccia, in cui si svela completamente, dichiarando di odiare tutto quello che la circonda.

Il pilota si conclude con tante domande aperte: come affronterà la situazione pubblicamente? E quali saranno le conseguenze sulla sua vita privata? Rimane la curiosità di guardare il secondo episodio (già disponibile, per altro). Ogni episodio ha come titolo una fase di transizione nell’affrontare la situazione, quindi possiamo immaginarci quale sarà lo stato d’animo in anticipo. Ve la suggerisco se vi è piaciuto Enlightened (in italiano La Nuova Me, brrrr) o se vi piacciono le dramedy con personaggi che si scavano la fossa da soli e provano un piacere masochistico nello scavare ancora più a fondo.

Comedy, Drama