Barry

Sta per approdare su Sky Barry, la serie HBO ideata da Alec Berg (già sceneggiatore di Silicon Valley, Seinfield e Curb your Enthusiasm) e Bill Hader che è anche protagonista. Al momento sono uscite due stagioni ma è prevista anche una terza. Ogni stagione conta 8 episodi, ciascuno da 30 minuti. Non sarà un problema per chi è abituato al binge watching, sia perché è breve ma anche perché è scorrevole.

Chi è Barry? È un sicario. Un tiratore perfetto, non sbaglia un colpo e non prova empatia per le sue vittime. Il lavoro lo costringe a una vita solitaria, non ha famiglia, amici e l’unico contatto che ha è il suo mentore che gli procura gli ingaggi. La svolta arriva però quando è assoldato da un malavitoso ceceno che gli chiede di far fuori l’amante della moglie. Amante che è aspirante attore e accade che, durante il pedinamento, Barry si ritrova per un malinteso a far un provino per la scuola teatrale a cui è iscritta la sua vittima, scoprendo così che il mondo della recitazione gli garba e chissà, forse può trovare l’amore.

Affronta tematiche importanti come lo stress post traumatico e la violenza di genere senza però ridicolizzarli o minimizzarli, aggiungendo invece nuovi spunti di riflessione agli argomenti e rimarcando bene la parte drama e dark. È un mix di generi fluido, spazia dalla pura comedy (il personaggio del ceceno è esilarante) all’azione e al drama senza mostrare cedimenti. La curiosità è data dall’assurdità del conciliare due vite così agli antipodi, come quella dell’arte, che necessita di un’empatia, di un’immedesimazione completa nei panni di un altro, a quella del killer spietato che invece non può provare emozioni nei confronti di nessuno. Ovviamente è ancora più gustoso il fatto che sia sul filo del rasoio, che possa essere scoperto come assassino o dalla polizia o dalle sue nuove amicizie del teatro.

Se ancora non vi basta per iniziare questa serie, aggiungo l’arma segreta: Henry Winkler, Fonzie. Qui nelle vesti dell’insegnante di teatro, nonché mentore positivo di Barry. Un ottimo insegnante ma con difficoltà a trovare ruoli da interpretare.

È una serie di alto livello, ha vinto anche due Emmy. Non che questo sia sinonimo di bontà ma a me piace usarlo a suffragio della qualità. Naturalmente, quando qualcosa che non mi piace vince premi affermo seriamente “ma non è che i premi valgano qualcosa”. Più volte ho pensato potesse essere una versione “opposta” di Breaking Bad, dato che Barry cerca la normalità dopo aver passato la fase “cattiva”. Molto simile nei toni a Better Call Saul. Fatemi sapere.

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